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LA VITA IN TRINCEA IL 1917 LA FINE DELLA GUERRA GIUSEPPE UNGARETTI
 

La vita in Trincea

Dopo la battaglia della Marna, le forze tedesche e dell’Intesa iniziarono una serie di manovre per costringere gli avversari alla ritirata. Entrambi gli schieramenti, posizionati nelle trincee, difendono il territorio da loro occupato. Nessuno sferra il colpo decisivo e i francesi vennero sconfitti nel 1916 a Verdun. Si susseguirono altre due battaglie sul fronte occidentale: Somme e Passchendaele.

Con il passare del tempo il conflitto si trasformò in una Guerra di Trincea: L’Inghilterra e la Francia avevano tagliato ogni rifornimento bloccando il commercio marittimo agli Imperi Centrali. Le truppe tedesche tentavano invano di lasciare i porti del Nord: la Germania quindi diede inizio alla guerra sottomarina, usando micidiali sottomarini chiamati U – Boote. In questo periodo vennero anche utilizzati, per la prima volta nella Guerra di Ypres in Belgio (1915) i Gas Tossici. Le truppe Franco – Britanniche per combattere questo Gas utilizzavano fazzoletti impregnati di acqua e urine: in seguito furono inventate le maschere le Maschere Anti – Gas. Un altra arma utilizzata fu la Mitragliatrice che sparava centinaia di colpi al minuto, un massacro. L’aviazione militare inserì quest’arma sugli aerei, e furono inventati e Carri Armati utilizzati per la prima volta nelle Battaglia della Somme.
Soldati che indossano le Maschere Anti - Gas

La Guerra di Trincea era diversa dalle altre guerre perché coinvolse non solo gli eserciti, ma anche le popolazioni civili che subirono gravi restrizioni. All’inizio la Trincea era una semplice posizione difensiva per ripararsi dagli attacchi del nemico, ma in seguito si trasformarono in veri e propri quartieri, forniti di baracche di legno protette da reticolati di filo spinato. Qui la vita scorreva monotona. Veniva interrotta solo dal grido che molti temevano: <<All’attacco!>>. Questo grido era il segnale dell’Assalto alla Baionetta in cui si ingaggiava un sanguinoso combattimento corpo a corpo con la Baionetta, causando la perdita di molte vite umane.

Chi combatteva in trincea subiva sia il Logoramento Fisico che quello Morale: i soldati di Fanteria e gli Ufficiali Inferiori non ricevevano il cambio per settimane, erano esposti a tutte le intemperie del tempo e venivano trattati con arroganza dai loro superiori che li punivano se perdevano il berretto durante la battaglia.

Soldati in Trincea

La Prima Guerra Mondiale veniva considerata da alcuni una grande avventura. Questa minoranza era rappresentata da celebri piloti dell’Aviazione che venivano adorati per i loro duelli nei cieli; e dai Mitraglieri e i Carristi che si sentivano privilegiati per il fatto di non stare in Trincea e di non muoversi a piedi. Poi c’erano i combattimenti dei Reparti d’Assalto provenienti dalla classe media della popolazione, i quali erano dotati di Armamenti Superiori (Pugnali, Bombe a mano, Lanciafiamme) e avevano il compito di sabotare e accerchiare le linee nemiche, per poi fingere un attacco per distrarre i nemici da un attacco reale. Questi soldati venivano chiamati “Sturmtruppen” in Germani, e “Arditi” in Italia.

Per chi si feriva o si ammalava in Trincea non era una bella esperienza: infatti chi restava ferito poteva attendere la notte che i Barellieri venissero a prelevarli. Gli ospedali erano lontani e i malati venivano trasportati con carrette trainate da muli: in seguito vennero le prime ambulanze. Vennero posti in prossimità delle prime linee piccoli ospedali che consistevano in tende divise in quattro, dove i chirurghi si muovevano per effettuare i loro interventi. Gli ospedali tedeschi erano forniti anche di attrezzature per le Radiografie portatili. I chirurghi erano frustrati perché alcuni soldati, dopo l’intervento, contraevano il tetano per le scarse condizioni igieniche. Si diffusero malattie come il Tifo, la Tubercolosi e il Colera.

Piccoli Ospedali
Carrette che trasportavano i malati